Valutazione di stabilità degli alberi

La valutazione di stabilità di un albero viene fatta osservando in partenza alcuni punti obbligati: il genere e la specie, la forma, il diametro del fusto, l’altezza, i difetti strutturali, se in gruppo o singolo e la localizzazione dell’albero (riparata, esposta, eccetera).

Se dall'analisi visiva della pianta si riscontrassero difetti strutturali o problemi statici, si predispongono ulteriori analisi di approfondimento per indagare i “problemi” emersi dalla prima valutazione visiva. Dette prove si chiamano strumentali Naturalmente si cerca di utilizzare le meno invasive per evitare di danneggiare l’albero causando ferite o danni strutturali.

Gli approfondimenti strumentali si effettuano con l’ausilio del TOMOGRAFO o del RESISTOGRAFO o utilizzando la PROVA DI TRAZIONE CONTROLLATA.

E’ importante sapere che i risultati delle prove strumentali sono dati che aiutano alla redazione della scheda di valutazione e presi singolarmente non determinano o meno la pericolosità dei soggetti che si vanno a valutare,in quanto hanno valore solo se ponderati con tutti gli altri parametri rilevati dalla valutazione visiva.

Una volta fatto l’approfondimento strumentale viene redatta la scheda analitica dell’albero valutato di tutti i rilievi effettuati in campo. La scheda conterrà pure le indicazioni degli interventi necessari per mitigare gli eventuali rischi, delle eventuali cure necessarie ed un tempo entro il quale bisognerà effettuare un nuovo controllo.

Ogni parere relativo alla stabilità ed alla sicurezza di un esemplare ha una validità temporale perché il tempo può modificare notevolmente la situazione trovata: per esempio la situazione di carie verificata oggi, fra 10 anni potrebbe metter seriamente a rischio di schianto la pianta dunque il controllo andrà effettuato per esempio ogni 3 anni per tener sotto controllo lo sviluppo della situazione.

I tempi di ritorno (ricontrollo), sopratutto dove è conclamata la presenza di decadimenti interni o dell’apparato radicale, si accorciano di molto rispetto ad esemplari trovati sani.

Il tallone d’achille delle valutazioni di stabilità è la difficoltà di interpretare e capire la salute dell’apparato radicale. Essendo l’unica parte che visivamente, a differenza della chioma, non si riesce a controllare, l’apparato radicale deve essere scoperto. Per questo, durante la valutazione di stabilità, è sempre bene scoprire per una profondità media di circa 30 cm per una distanza di 40-50 centimetri dal fusto l’apparato radicale che parte dal colletto, in modo da vedere se almeno il ceppo e la partenza delle radici è in buono stato o meno…. se da questo controllo si notano dei problemi, si può procedere al controllo strumentale con resistografo oppure con la PROVA DI TRAZIONE.

ANALISI STRUMENTALI: L’anali strumentale serve per aiutare a capire la gravità dei difetti strutturali o problemi statici emersi dall’attenta valutazione visiva degli alberi avvalendosi appunto di “strumenti". In base al difetto strutturale o problema statico che dobbiamo approfondire abbiamo a disposizione diverse soluzioni. Tra i più usati ci sono il tomografo sonico, il resistografo ed il tomografo elettrico che andrebbe ad integrare l’uso del tomografo sonico. Oltre a questi strumenti, in base alle varie situazioni, si utilizza mettere in trazione crescente una pianta tramite una fune legata in quota frazionandola con una forza x che simula il carico a qui un albero dovrebbe essere sottoposto dall’azione di venti di X km/h.